La restrizione alimentare non rappresenta un'alternativa accettabile all'adozione di razze a più lento accrescimento
Le razze moderne di polli da carne sono per la maggior parte il risultato di decenni di selezione mirata a ottenere genetiche ad accrescimento rapido, con una resa elevata di carne dal petto e un buon indice di conversione alimentare. Ciò ha comportato tutta una serie di ripercussioni negative sulla salute e il benessere degli animali.
Per questo motivo, lo European Chicken Commitment prevede l’adozione di genetiche che dimostrino migliori risultati di benessere, cioè razze a crescita più lenta che in genere, rispetto alle razze ad accrescimento rapido, sono più sane, hanno migliori capacità motorie, sono più attive e più portate a esprimere comportamenti naturali specie-specifici1,2.
Allo scopo di ridurre i problemi di salute e benessere tipici dei polli da carne a rapido accrescimento, in particolare l’incidenza di zoppie e la mortalità, si è cercato di ridurre il ritmo di crescita razionando il mangime somministrato (regime di restrizione alimentare). Pur non essendo diffuso, il controllo dell’alimentazione è stato proposto allo scopo di migliorare l’indice di conversione alimentare e le performance delle genetiche a rapido accrescimento3. In certi casi, generalmente nei sistemi di produzione all’aperto che prevedono un’età di macellazione maggiore, la restrizione alimentare viene impiegata anche per prolungare il ciclo di vita degli animali o addirittura, in certi paesi, per immetterli sul mercato come polli “a crescita più lenta”.
A oggi mancano in letteratura indagini approfondite riguardo alle potenziali ripercussioni di questa pratica sul benessere dei polli da carne. Si sa tuttavia che vi si ricorre ampiamente nell’allevamento dei parentali allo scopo di ottimizzare la produzione delle uova, a scapito del benessere degli animali, che sono soggetti a fame cronica e frustrazione4.
La restrizione alimentare non solo rischia di pregiudicare ulteriormente il benessere delle genetiche a rapido accrescimento, provocando senso di fame e frustrazione5 (temi sui quali occorre approfondire le ricerche), ma è una strategia illogica e inefficiente, oltre che inaccettabile dal punto di vista del benessere animale e dell’etica. Non solo, i polli sottoposti a questo regime non devono essere commercializzati come “a crescita lenta”, perché è un’indicazione molto fuorviante per i consumatori. Piuttosto, si deve accelerare la transizione dalle genetiche a rapido accrescimento alle razze a crescita più lenta approvate dall’ECC*, che presentano migliori risultati di benessere, come documentato.
* Al momento le razze approvate dall’ECC in Europa sono: Hubbard Redbro (solo per produzione all’interno); Hubbard Norfolk Black/JA757/ JACY57/787/957/987, Rambler Ranger, Ranger Classic e Ranger Gold. Sono approvate inoltre le genetiche che soddisfino i criteri del Protocollo “RSPCA Broiler Breed Welfare Assessment” o del marchio francese Label Rouge e altre razze locali allevate in sistemi all’aperto con un tasso di accrescimento medio inferiore a 40 g al giorno”.
Riferimenti
- Dixon, L. M. Slow and steady wins the race: The behaviour and welfare of commercial faster growing broiler breeds compared to a commercial slower growing breed. PLOS ONE 15, e0231006 (2020).
- Baxter, M., Richmond, A., Lavery, U. & O’Connell, N. E. A comparison of fast growing broiler chickens with a slower-growing breed type reared on Higher Welfare commercial farms. PLOS ONE (2021).
- Gobane, Z., Goni, S., Chikwanda, D. & Zhou, L. The Effect of Quantitative Feed Restriction Duration on Growth Performance and Carcass Characteristics of Broiler Chickens. Open J. Anim. Sci.
- Decuypere, E. et al. The Broiler Breeder Paradox: ethical, genetic and physiological perspectives, and suggestions for solutionsy.
- Trocino, A. et al. Effect of Feed Restriction on the Behaviour and Welfare of Broiler Chickens. (2020).