Il benessere animale sta acquisendo sempre più importanza nel determinare le scelte di acquisto dei consumatori (Napolitano et al., 2010), un’importanza che ha continuato a rafforzarsi nonostante la diffusa recessione (IGD, 2011). Recenti sondaggi hanno mostrato che circa la metà dei consumatori britannici intervistati ha indicato il benessere animale come “molto importante” o “estremamente importante” (IGD, 2011) e l’ha classificato come il problema più importante legato alla sostenibilità alimentare (IGD, 2011; Defra, 2011). Anche negli USA sta iniziando a diffondersi la stessa percezione: oltre il 70% dei cittadini statunitensi intervistati ha riferito “preoccupazione” per il benessere degli animali d’allevamento (Norwood and Lusk, 2011). In Europa, i cittadini olandesi e danesi (77%) e quelli belga e tedeschi (73%) hanno espresso le preoccupazioni più alte per il benessere delle galline ovaiole (Commissione Europea, 2005); in generale, comunque, i cittadini europei hanno individuato le galline ovaiole come gli animali che più necessitano di migliorare le condizioni di benessere. I consumatori sono disposti a pagare per l’applicazione di leggi che migliorino il benessere degli animali d’allevamento, soprattutto nel caso delle uova (Bennett, 1996), dove i consumatori sono meglio informati e non esistono altri sostituti commerciali (Vanhonacker and Verbeke, 2009).