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L'emergenza climatica, ecologica e sanitaria che dobbiamo affrontare è indubbiamente causata da molteplici fattori. Uno dei principali è l'allevamento intensivo.

Questioni come il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità e la salute pubblica possono essere affrontate attraverso l'eliminazione dell'allevamento intensivo e la transizione a sistemi di allevamento rigenerativo maggiormente rispettosi del benessere animale. Continua a leggere per scoprire di più sull’allevamento intensivo e l’ampiezza del suo impatto.

Persone © iStock/PixDeluxe

Persone

Diete scorrette e malnutrizione: Il prezzo del nostro sistema alimentare per le persone

  • Un’alimentazione squilibrata – in particolare, il consumo eccessivo di zucchero, sale e grassi saturi in alimenti altamente trasformati, insieme al consumo inadeguato di frutta e verdura fresca – è considerata la principale causa di malattia a livello mondiale. Allo stesso tempo, il consumo eccessivo di carne rossa e di carne trasformata – reso possibile solo dall'allevamento intensivo – favorisce l’insorgere di malattie cardiache, obesità, diabete di tipo 2 e di alcuni tipi di cancro.
  • Si stima che 1,3 miliardi di persone – circa un quarto della popolazione mondiale – soffrano di una forma grave o moderata di insufficienza alimentare1, nonostante la quantità di calorie già prodotte sarebbe sufficiente a soddisfare il fabbisogno di più del doppio della popolazione mondiale2.
  • Ogni anno si registrano circa 600 milioni di casi di malattie di origine alimentare e 420.000 decessi3 prevalentemente a causa di Salmonella, Campylobacter ed E. Coli. A partire dal 1940, l’allevamento intensivo è associato al 50% delle malattie zoonotiche emergenti e, nell’uomo, le zoonosi sono responsabili di tre malattie infettive nuove o emergenti su quattro. Ad esempio, SARS, Ebola e HIV sono legate al consumo e allo stretto contatto con i fluidi corporei di certi animali selvatici (rispettivamente zibetti, pipistrelli e primati).
  • Circa un terzo della popolazione mondiale si sostenta grazie ad agricoltura, allevamento, sfruttamento delle foreste o pesca4. Molte comunità di piccoli allevatori risentono negativamente dell'allevamento intensivo degli animali, che può avere effetti indesiderati anche sull'occupazione, dato che nei sistemi d’allevamento industriali la richiesta di manodopera è minore. A ciò vanno aggiunte la mancanza di un’equa distribuzione della ricchezza e la dipendenza da fattori di produzione costosi.

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Salute

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Sicurezza alimentare

Sicurezza alimentare

Sicurezza degli alimenti

Sicurezza degli alimenti

Sussistenza

Sussistenza

Diversità culturale

Diversità culturale

Pianeta © iStock/Rifrazione

Pianeta

L’impatto devastante dell’allevamento intensivo: Cambiamento climatico, perdita di biodiversità e non solo

  • L'allevamento intensivo di animali è corresponsabile del superamento di diverse soglie critiche per il pianeta, tra cui il cambiamento climatico, i cicli biogeochimici (azoto e fosforo), il consumo di territorio, lo sfruttamento di risorse idriche e la perdita di biodiversità. Se vogliamo contenere le conseguenze negative del cambiamento climatico, tutti i settori, compresi l'energia e i trasporti, dovranno ridurre le emissioni.
  • Secondo le stime, l’industria zootecnica è responsabile del 18% circa delle emissioni globali di origine antropica di gas a effetto serra5, 6. In un modello di produzione con le stesse caratteristiche di quello attuale, entro il 2030 questo settore emetterebbe gas serra sufficienti per assorbire ben il 50% del bilancio di emissioni previsto per limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5 °C7.
  • Una serie di studi dimostra che, se si vogliono ridurre le emissioni del settore agro-alimentare, è necessario anzitutto ridurre sostanzialmente il consumo di carne e latticini: il passaggio a diete più orientate a frutta e verdure è essenziale se vogliamo raggiungere gli obiettivi dell'accordo di Parigi sul clima.
  • Inoltre, la crescita delle colture per l’alimentazione animale ha accelerato il degrado del suolo e del territorio, al punto che l’ONU ha lanciato l’allarme: continuando agli attuali ritmi, i suoli del mondo avranno ancora tutt’al più sessant’anni di produttività.
  • Circa un milione di specie vegetali e animali sono a rischio di estinzione8 e l’allevamento intensivo è un fattore di primaria importanza9. Con l'aumento del consumo di carne, i terreni agricoli si espandono, privando la fauna selvatica del suo habitat naturale e avvicinandola pericolosamente all'attività umana, facendo in modo che si crei il quadro ideale per la diffusione di agenti patogeni, alcuni dei quali sono zoonotici e rappresentano una minaccia di pandemie.

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Soglie critiche per il pianeta

Soglie critiche per il pianeta

Cambiamento climatico

Cambiamento climatico

Biodiversità

Biodiversità

Consumo di suolo

Consumo di suolo

Consumo di acqua

Consumo di acqua

Perdite e sprechi alimentari

Perdite e sprechi alimentari

Animali iStock/George Clerk

Animali

L’impatto dell’allevamento intensivo sul benessere animale

  • I sistemi di allevamento intensivi sono stati progettati con poca attenzione alle esigenze comportamentali e ai desideri degli animali. Inoltre, sono fortemente basati sulla tecnologia, sull'uso profilattico degli antibiotici per aiutare a prevenire le malattie, sulla selezione genetica oltre i limiti fisiologici dell'animale e su un modello economico costituito da alti volumi di produzione e bassi margini di profitto.
  • I sistemi intensivi sono in gran parte sistemi di confinamento spogli, come gabbie o capannoni e recinti con alte densità di allevamento, decisamente inadeguati per il comfort fisico o l’espressione dei comportamenti specie-specifici. Gli animali sono spesso isolati oppure subiscono mutilazioni di routine per prevenire le conseguenze negative di noia e frustrazione, come la morsicatura della coda tra i suini e la pica aggressiva delle piume nelle galline. Si tratta di solito (ma non esclusivamente) di operazioni che lavorano su grande scala con un alto numero di capi.
  • A livello globale, più di 77 miliardi di animali terrestri sono allevati ogni anno a scopo alimentare, e due su tre sono allevati in sistemi intensivi. Si stima che il numero di pesci d'allevamento si aggiri tra i 50 e i 160 miliardi.
  • Mentre, in alcune parti del mondo, si stanno facendo progressi nel campo del divieto di gabbie per galline e scrofe, e in quello della riduzione della densità di allevamento per i polli, altrove è in atto un aumento dell’intensificazione degli allevamenti.
  • Animali e pesci d’allevamento sono esseri senzienti capaci di provare dolore ed emozioni come la depressione o la gioia. Meritano una buona qualità di vita, che consenta loro di essere liberi dalla sofferenza e di sperimentare esperienze positive come il comfort, il piacere, il gioco; hanno bisogno di apprendere, di acquisire fiducia e di avere la possibilità di scelta. Creare le condizioni perché questo sia possibile è una nostra responsabilità etica, oltre che un imperativo morale, e tutti dobbiamo fare la nostra parte.

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Senzienza animale

Senzienza animale

Animali d’allevamento

Animali d’allevamento

Pesci d’allevamento

Pesci d’allevamento

Animali selvatici

Animali selvatici

Pesci selvatici

Pesci selvatici

Compassion apre una nuova strada inquadrando il benessere animale nel contesto più ampio della produzione alimentare sostenibile ed evidenziando la fortissima incidenza dell’allevamento intensivo sul cambiamento climatico e sulle emergenze ecologiche e sanitarie.

Fissando obiettivi misurabili e significativi mirati a ridurre la produzione e il consumo sia di carne sia di altri prodotti di origine animale e al contempo investendo sul benessere animale e su pratiche di allevamento rigenerative, possiamo cambiare il mondo, letteralmente.

Attraverso approfonditi progetti di collaborazione, interventi specifici e strumenti pratici, aiutiamo le aziende alimentari a valutare il proprio modello di produzione, a identificare le necessità più urgenti, a delineare i passi utili per il cambiamento e a definire strategie adatte al futuro.

Dobbiamo RIPENSARE il cibo e lavorare collettivamente e con soluzioni innovative per la transizione che porterà verso un sistema alimentare più umano, resiliente e sostenibile.

Contattaci o scopri di più su come possiamo lavorare insieme.

 

  1. http://www.fao.org/state-of-food-security-nutrition/en/
  2. https://ipbes.net/sites/default/files/2020-02/ipbes_global_assessment_report_summary_for_policymakers_en.pdf
  3. https://www.who.int/activities/estimating-the-burden-of-foodborne-diseases
  4. Transforming food and agriculture to achieve the SDG’s http://www.fao.org/3/I9900EN/i9900en.pdf
  5. Xu X, Sharma P, Shu S, Lin TS, Ciais P, Tubiello FN, Smith P, Campbell N, Jain AK. Global greenhouse gas emissions from animal-based foods are twice those of plant-based foods. Nat Food. 2021 Sep;2(9):724-732. Doi: 10.1038/s43016-021-00358-x. Epub 2021 Sep 13. PMID: 37117472.
  6. IPCC. Synthesis Report of the Ipcc Sixth Assessment Report (Ar6), 2023.
  7. Harwatt H et al. 2019. ‘Scientists call for renewed Paris pledges to transform agriculture’, The Lancet Planetary Health, 4(1). doi:10.1016/s2542-5196(19)30245-1.
  8. https://ipbes.net/news/global-assessment-summary-policymakers-final-version-now-available
  9. FAO transforming food and agriculture to achieve SDG’s http://www.fao.org/3/I9900EN/i9900en.pdf
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