Tutti gli animali allevati a scopo alimentare devono vivere in sistemi che siano almeno rispettosi di migliori criteri di benessere e, dove possibile, che applichino principi e pratiche volti a risanare i terreni, arricchire il suolo e accrescere la biodiversità.
Incoraggiamo le aziende a operare una transizione verso un allevamento rigenerativo e più rispettoso della natura, adottando pratiche volte a:
- integrare gli animali d’allevamento in sistemi misti a rotazione, dotati del potenziale per garantire il più alto livello di qualità di vita e integrare appieno gli animali nell’ecosistema di allevamento;
- curare la salute del suolo, preservare l’acqua, accrescere la biodiversità della flora e della fauna, catturare carbonio e ridurre sia gli input artificiali sia l’inquinamento;
- permettere alle aziende di impegnarsi ad acquistare da sistemi di allevamento rigenerativi.
Il potenziale di benessere di un sistema di allevamento è determinato dal metodo di produzione, che si definisce sulla base di tre fattori principali, cioè l’alloggiamento, le pratiche di gestione e la genetica degli animali. Un sistema di allevamento con un elevato potenziale di benessere promuove gli stati mentali positivi minimizzando al contempo le esperienze negative, garantisce la salute e il benessere degli animali e permette loro di esprimere comportamenti naturali specie-specifici.
Caratterizzati come sono da ambienti restrittivi e dalla selezione mirata alla produttività anziché al benessere, i sistemi convenzionali presentano un basso potenziale di benessere. Se molti aspetti riguardanti la salute degli animali e collegati alla produttività vengono spesso gestiti con cura, il benessere mentale e le preferenze comportamentali vengono invece trascurati, così come gli aspetti di salute che non incidono sulla produttività (per es., nei polli da carne, le condizioni delle zampe).
Quanto migliore è l’ambiente di allevamento (in termini di spazio, arricchimenti e libertà comportamentale offerti) e quanto più la selezione mette al primo posto il benessere (razze robuste adeguate all’ambiente), tanto maggiore sarà il potenziale di benessere del sistema. Va da sé quindi che i sistemi al coperto con standard di benessere superiore presentano un potenziale di benessere maggiore rispetto ai sistemi convenzionali, poiché offrono spazi più ampi e maggiori risorse e allevano genetiche selezionate per ottenere migliori risultati di benessere.
I sistemi estensivi (all’aperto, biologico, rigenerativo) presentano un potenziale di benessere ancora maggiore, in quanto offrono maggiori opportunità di esprimere comportamenti naturali e vivere esperienze positive. Se all’alto potenziale di benessere si aggiunge una gestione attenta (buone pratiche, qualità dei mangimi, qualità dell’ambiente), i sistemi di questo genere possono offrire agli animali una buona qualità di vita.
I sistemi rigenerativi sono estensivi per natura. Infatti, basandosi sulla gestione integrata del bestiame e dei terreni, prevedono l’accesso all’aperto, e per questo hanno un elevato potenziale di benessere. Integrato con buone pratiche di gestione e standard di benessere più elevati, l’allevamento rigenerativo può di fatto realizzare appieno il proprio potenziale e offrire agli animali d’allevamento la migliore qualità di vita.
L’allevamento rigenerativo consiste nel riportare gli animali alla terra, permettendo loro di pascolare e andare in cerca di cibo in un sistema di rotazione delle colture, di modo che siano più felici e godano di una salute migliore. Lo scopo è sfruttare i processi naturali, non solo per minimizzare gli impatti negativi ma per generare un cambiamento positivo.
Questo sistema di allevamento prevede che gli animali si alimentino solo con cibi non adatti al consumo umano, minimizzando nel contempo l’uso di prodotti chimici, evitando l’erosione del suolo grazie al mantenimento della copertura vegetale per tutto l’anno e usando metodi di rotazione delle colture.
Pur avendo un ottimo potenziale e potendo incidere positivamente sulla qualità di vita degli animali, l’allevamento rigenerativo non implica automaticamente migliori standard di benessere. Dato il ruolo di primo piano che riveste a livello internazionale, Compassion punta ad assicurarsi che i migliori standard di benessere animale vengano non solo tenuti in considerazione ma anche implementati in tutti i sistemi di allevamento, compresi quelli rigenerativi.
Ecco le linee guida per progredire su questa strada:
- Sperimentare con le pratiche rigenerative e ampliarle all’interno dei sistemi di produzione
- Lanciare iniziative per sostenere la transizione delle filiere verso un modello più rigenerativo
- Investire in nuovi sistemi (progetti pilota, sperimentazioni e ampliamento su vasta scala)
- Incentivare l’impegno all’acquisto
- Promuovere e valutare la salute del terreno
- Adottare la pratica del ciclo chiuso per accrescere la fertilità del suolo (mediante la gestione del letame e del ciclo dei nutrienti)
- Promuovere la conservazione dell’acqua (irrigazione a goccia, riciclo di acqua, ecc.)
- Ricorrere alla gestione integrata degli infestanti
- Ridurre al minimo il ricorso a input esterni (come fertilizzanti artificiali e pesticidi chimici)
- Adottare misure che abbiano un impatto positivo sulla biodiversità (per esempio, l’introduzione di api e siepi) [per altri esempi, si rimanda ai criteri del Premio Allevamento e Produzione Sostenibili di CIWF]
- Favorire la pluralità di colture e specie animali
- Puntare sull’allevamento integrato (alimentazione al pascolo)
- Ricorrere a colture di copertura e alla rotazione delle colture
- Prediligere la non lavorazione o minima lavorazione del terreno
- Educare i clienti, in particolare attraverso messaggi e informazioni che permettano di compiere scelte informate.
È ormai ampiamente riconosciuto che, per creare un sistema alimentare adatto al futuro, umano e sostenibile, occorre non solo muovere passi decisi verso pratiche di allevamento più rispettose del benessere animale e rigenerative, ma anche ridurre significativamente la quantità e il numero degli animali allevati e consumati ogni anno nei paesi dove i consumi sono maggiori(3). Il Settore Alimentare di Compassion è pronto ad accompagnare le aziende nel raggiungimento di questi obiettivi.
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