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Premio Good Milk

Lanciato inizialmente in Gran Bretagna e in Francia nel 2011, dal 2012 Compassion assegna a livello europeo il Premio Good Milk, che offre un riconoscimento alle aziende che utilizzano, o si impegnano a utilizzare, sistemi di allevamento maggiormente rispettosi del benessere animale per vacche e vitelli da latte. A oggi, oltre 4,4 milioni vacche e vitelli da latte traggono beneficio dai cambiamenti messi in atto dai vincitori del nostro Premio.

Sono oltre 250 milioni le vacche allevate nel mondo per la produzione di latte, di cui circa 37 milioni nei 28 paesi dell’Unione Europea, 9 milioni negli Stati Uniti e circa 2 milioni in Italia. La produzione commerciale di latte sta aumentando rapidamente nei paesi dell’Asia meridionale, anche in quelli che, come la Cina, per tradizione non ne facevano grande uso.

I paesi sviluppati allevano generalmente vacche di razze specializzate nella produzione di latte: la Holstein-Frisona è la più diffusa in gran parte dell’Europa e più del 90% delle mandrie negli Stati Uniti utilizzano la Holstein (molti anche solo la razza pura non incrociata).

Nell’Unione Europea è possibile riscontrare un’ampia varietà di sistemi di produzione di latte, da quelli in cui gli animali sono tenuti permanentemente al coperto durante tutto l’anno a quelli estensivi all’aperto con poche o nessune aree di riparo. Uno dei sistemi di allevamento più comune in Europa è tenere gli animali al chiuso durante l’inverno e portarli all’esterno durante la stagione di pascolo. In generale le vacche sono alloggiate in box o in recinti con lettiera di paglia, anche se tenere le vacche alla catena è ancora permesso e in alcuni Paesi rappresenta una prassi piuttosto comune.

A oggi, non esiste una direttiva europea che stabilisca le condizioni minime di allevamento per la protezione delle vacche da latte, anche se in alcuni Paesi si stanno sviluppando sistemi di garanzia (come che lo standard RSPCA Approved™ e il progetto Assurewel della Soil Association) per misurare dei parametri chiave che fungano da indicatori del benessere delle vacche (per esempio mastiti, zoppie e condizioni corporee).

Esiste, invece, una Direttiva europea che regola le condizioni minime di allevamento per la protezione dei vitelli (Direttiva 2008/119/EC). Secondo tale normativa, i vitelli non devono essere allevati in recinti individuali dopo l’ottava settimana di vita, devono avere spazio sufficiente per muoversi, ricevere colostro entro 6 ore dalla nascita ed essere nutriti 2 volte al giorno con una dieta contenente ferro e fibre sufficienti. I box individuali, inoltre, non devono avere pareti solide, per dare agli animali la possibilità di contatto fisico e visivo con gli altri vitelli.

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