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L’importanza della mitigazione degli impatti economici e ambientali per il miglioramento del benessere dei polli da carne

News Section Icon Pubblicato 03/07/2024

White broiler chicken sitting on straw bedding amongst other chickens

Di: Tracey Jones, Direttrice Globale del Settore Alimentare di Compassion in World Farming

Negli ultimi sei anni si è assistito a un’ondata senza precedenti di impegni aziendali finalizzati al miglioramento del benessere dei polli da carne tramite i requisiti dello European Chicken Commitment (ECC), noto anche come Better Chicken Commitment (BCC). Il passaggio a una produzione conforme ai requisiti dell’ECC non è immediato: richiede investimenti e adesione da parte di tutte le figure in azienda coinvolte nella transizione, delle filiere di approvvigionamento e, infine, dei consumatori. Presenta inoltre delle sfide economiche e ambientali, poiché i polli richiedono più mangime per produrre la stessa quantità di carne, hanno a disposizione più spazio per vivere e impiegano più tempo a raggiungere il peso corporeo finale. Attenuare l’impatto di questi elementi è fondamentale per ottenere i miglioramenti di benessere di cui c'è urgente bisogno nelle filiere di polli da carne, richiede un atteggiamento orientato alle soluzioni e un cambiamento di mentalità, al fine di affrontare finalmente i limiti dell’allevamento intensivo tradizionale.

Un recente rapporto commissionato da AVEC, l'associazione che riunisce tutte le rappresentanze del settore avicolo europeo, ha cercato di modellare i costi economici e ambientali dell’adozione dei criteri dello European Chicken Commitment, non tenendo tuttavia conto dei benefici associati a una produzione secondo standard migliori di benessere animale, tra cui una minore mortalità, un minore uso di antibiotici e una migliore qualità della carne, che potrebbero compensare in modo significativo alcuni di questi impatti.

L'ECC sta alzando l’asticella per il benessere dei polli da carne in Europa. Può avere un impatto su costi e parametri ambientali, ma se combinato con strategie di mitigazione di successo, come la riformulazione dei mangimi, l'utilizzo completo della carcassa o lo sviluppo di prodotti innovativi, può essere commercialmente e ambientalmente sostenibile.

Migliorare il benessere dei polli da carne in allevamento nell'ambito dello European Chicken Commitment

Il benessere dei polli nei sistemi di produzione convenzionali è stato a lungo compromesso. I polli da carne sono selezionati per un rapido potenziale di crescita, un’elevata resa di carne del petto e un’alta efficienza alimentare, crescendo quattro volte più velocemente rispetto a 50 anni fa. Questo innaturale tasso di crescita indebolisce il sistema immunitario e causa difetti cardiaci, malattie infiammatorie e alti tassi di zoppie e lesioni alle zampe. I polli vivono in capannoni sterili e sovraffollati, con densità di allevamento fino a 19 polli/m2, privi di arricchimenti ambientali e luce naturale. Trascorrono la maggior parte del tempo inattivi, seduti sulla lettiera e incapaci di esprimere comportamenti naturali come appollaiarsi e becchettare in cerca di cibo, mostrando un'indole apatica e stressata piuttosto che attiva e curiosa. Arrivati al momento della macellazione, la maggior parte dei polli nelle filiere commerciali viene stordita tramite bagni ad acqua elettrificata, un metodo che comporta ulteriore stress e sofferenza. 

Nel 2017 Compassion in World Farming ha unito le forze con un gruppo di ONG in tutta Europa per concordare una richiesta unificata alle aziende alimentari: lo European Chicken Commitment. Sottoscrivendo l'ECC, le aziende si impegnano ad adottare standard di benessere più elevati per i polli da carne nelle proprie filiere, tra cui l'utilizzo di razze a crescita più lenta, maggiore disponibilità di spazio tramite densità di allevamento ridotte, presenza di luce naturale, posatoi e substrati da becchettare e l’adozione di metodi di macellazione più umani.

La necessità di migliorare gli standard di benessere nella produzione di polli da carne è sostenuta sia dalla ricerca scientifica che dall'opinione pubblica. L'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha pubblicato un importante parere scientifico nel 2023, chiedendo un cambiamento sostanziale nei sistemi di produzione per meglio allinearsi alle esigenze di benessere dei polli. Le raccomandazioni dell'EFSA coprono tutti i requisiti chiave dell’ECC (densità di allevamento ridotte, razze a più lento accrescimento, presenza di arricchimenti e luce naturale) e informeranno la revisione della normativa europea sul benessere animale, compreso l’aggiornamento della Direttiva 2007/43/CE del Consiglio sulla protezione dei polli da carne.

Anche i consumatori sono sempre più preoccupati per il benessere degli animali, come dimostrano i risultati dell'ultimo Eurobarometro (il sondaggio ufficiale della Commissione europea) sul benessere animale (ottobre 2023), secondo cui l'84% degli europei intervistati vuole che il benessere degli animali da allevamento sia meglio protetto nel proprio Paese.

L'ECC fornisce ai produttori e alle aziende un quadro di riferimento per migliorare il benessere dei polli da carne, consentendo loro di rispondere alla domanda dei consumatori di un migliore benessere e di anticipare potenziali cambiamenti legislativi nell'UE.

Una transizione già in atto e che sta dimostrando un successo commerciale

Oltre 380 aziende hanno già aderito all'ECC, impegnandosi a offrire ai propri clienti solo prodotti rispettosi di migliori standard di benessere, provenienti da polli più sani e che hanno potuto godere di una migliore qualità di vita. Queste aziende non si limitano a prendere impegni di miglioramento di lungo periodo, molte si sono già attivate per implementare i criteri di migliore benessere nelle proprie filiere. Ad esempio, negli scaffali del supermercato M&S, nel Regno Unito, il 100% del pollo fresco in vendita è conforme ai requisiti dell’ECC, e presto lo sarà anche quello lavorato e usato come ingrediente. Dall’ultima edizione del nostro report europeo ChickenTrack è emerso inoltre che più di 50 aziende impegnate nella transizione comunicano pubblicamente i progressi concreti fatti verso il rispetto dei requisiti ECC nelle proprie filiere.

Diversi produttori in Europa si sono dichiarati disposti a fornire ai propri clienti pollo conforme agli standard ECC e alcuni si sono impegnati a convertire parte della loro produzione o addirittura l'intera produzione ai requisiti della richiesta unificata. Il produttore norvegese Norsk Kylling, ad esempio, ha completato la transizione agli standard ECC senza un corrispondente aumento dei costi economici o ambientali, dimostrando che, con un'attenta pianificazione ed esecuzione, questo passaggio è realizzabile su scala commerciale.

Mitigare l'aumento dei costi di produzione e l'impatto ambientale

Il percorso verso un miglioramento degli standard di benessere nelle filiere di polli da carne non è facile e si inserisce, ovviamente, in un contesto che presenta diverse sfide esterne, non ultime il costo della vita e la crisi climatica. È innegabile che il passaggio da una produzione convenzionale a una conforme con i requisiti dell’ECC comporti in genere un aumento dei costi di produzione, in quanto prevede maggiore spazio a disposizione per i polli (risultando in un numero inferiore di animali prodotti per capannone) e l’utilizzo di razze a crescita più lenta (che richiedono una quantità superiore di mangime per produrre la stessa quantità di carne e riducono il numero di cicli di produzione all'anno). Per le stesse ragioni, il passaggio a sistemi di produzione più rispettosi del benessere può risultare in un maggiore impatto ambientale. Tuttavia, questi impatti negativi possono e devono essere mitigati attraverso un adeguamento delle pratiche. 

Il recente studio commissionato da AVEC e condotto dalla società di ricerca ADAS ha esaminato gli impatti economici e ambientali derivanti dall'adozione dell'ECC in tutto il settore. Sebbene sia importante modellare tali impatti, è fortemente preoccupante che il rapporto non abbia preso in considerazione alcuna strategia di mitigazione dei costi, né i più ampi impatti positivi che si otterranno grazie alla transizione verso gli standard dell’ECC, inclusi quelli sulla salute e sul benessere animale e umano.

Strategie di mitigazione dei costi

Escludendo le fasi di riproduzione e di lavorazione delle carni, il rapporto AVEC ha trascurato le aree in cui la produzione conforme all’ECC performa in maniera migliore rispetto alla produzione convenzionale, come ad esempio una migliore produttività dei parentali, inferiori tassi di scarto al macello e meno declassamenti delle carcasse correlati a problemi di qualità della carne, con conseguente riduzione dei rifiuti alimentari. Inoltre, gli allevamenti ECC riportano in genere tassi di mortalità molto più bassi (mentre il report AVEC considera un tasso di mortalità inferiore dello 0,5% per gli allevamenti ECC sulla base delle "opinioni del settore", la letteratura scientifica riporta una differenza maggiore, fino al 9% in meno).

L'aumento dei costi di produzione dev’essere assorbito dall'intera catena alimentare, non solo dai produttori o dai consumatori, e i periodi di transizione sono anch’essi cruciali quando si modella l'impatto economico del passaggio a una produzione in linea con i criteri ECC. Due aspetti fondamentali che purtroppo sono stati tralasciati dal report pubblicato da AVEC.

Altrettanto deludente è la totale assenza nel report di qualsiasi riferimento alle diverse strategie di mitigazione a disposizione delle aziende per compensare alcuni degli aumenti di costo associati alla produzione ECC, come un migliore utilizzo delle carcasse, la riformulazione dei menu e lo sviluppo di prodotti innovativi.

Infine, anche se investire in un sistema di produzione di polli più rispettoso del loro benessere comporta dei costi, le aziende che hanno sottoscritto l’impegno spesso beneficiano di una migliore reputazione del marchio, di migliori opportunità di marketing e promozione di prodotto e di una rinforzata fedeltà dei consumatori grazie all’adozione di standard di benessere più elevati.

Mitigare l'impatto ambientale

Il report AVEC ha anche esaminato l'aumento delle emissioni di gas serra e dell'utilizzo di acqua e suolo associato agli standard ECC, ancora una volta non riconoscendo alcuni dei vantaggi ambientali derivanti dall’adozione di sistemi più rispettosi del benessere, come la riduzione dei rifiuti alimentari dovuta alla minore mortalità e ai minori problemi di qualità della carne, nonché la maggiore produttività dei gruppi di riproduttori di polli da carne.

Attualmente si stima che oltre il 75% dell'impatto ambientale della produzione di polli da carne derivi da attività associate alla produzione dei mangimi, in particolare dall'utilizzo di terreni per la produzione di semi di soia non sostenibili. Se da un lato le razze ad accrescimento più lento richiedono una quantità maggiore di mangime poiché vivono più a lungo e sono meno "efficienti" nel convertire il mangime in carne, dall'altro presentano l'importante vantaggio di richiedere una dieta meno proteica (e quindi di potere ridurre il contenuto di soia nei mangimi), elemento che viene accennato nel report, ma su cui si sarebbe dovuta porre una maggiore enfasi, vista la rilevanza di questo aspetto nelle considerazioni sull’impatto ambientale della transizione.

Il rapporto non ha inoltre preso in considerazione le possibili pratiche di mitigazione per ridurre l'impatto dell’ECC su alcuni parametri ambientali. Ad esempio, l'uso di fonti proteiche locali alternative nei mangimi, l'adozione di energie rinnovabili, una gestione efficiente delle deiezioni o il miglioramento nell'utilizzo dell'intera carcassa potrebbero ridurre significativamente l'impronta ambientale della produzione conforme agli standard ECC. Queste strategie sono cruciali per ottenere un sistema di allevamento rispettoso del benessere degli animali e dell'ambiente, che riduca al minimo la necessità di sacrificare uno a favore dell'altro.

Infine, le conclusioni del report AVEC sull'aumento nell'utilizzo del suolo che sarebbe necessario per sostenere gli attuali livelli di produzione di carne di pollo secondo gli standard ECC inducono a interrogarsi sulla sostenibilità degli attuali livelli di produzione e consumo. Per ottenere un modello di produzione più rispettoso del benessere e che non danneggi l'ambiente, dobbiamo innanzitutto essere pronti a produrre e consumare meno carne di pollo.

Un modello sostenibile di produzione di polli da carne

Nel complesso, il rapporto AVEC non riesce a fornire una visione olistica di sostenibilità, concentrandosi sugli impatti a breve termine della transizione agli standard dell’ECC sui costi di produzione e su alcuni parametri ambientali, senza menzionare nessuno dei vantaggi a lungo termine, soprattutto in termini di benessere animale e salute umana. Tra questi, è importante menzionare un utilizzo considerevolmente inferiore di antibiotici (ad esempio, nel 2022 nei Paesi Bassi, gli allevamenti che utilizzano razze a crescita più lenta hanno utilizzato una quantità di antibiotici 9 volte inferiore) e un minor rischio di malattie zoonotiche.

Lo European Chicken Commitment non rappresenta solo un costo, ma un investimento in un futuro più sostenibile ed etico per la produzione avicola in Europa. Incorporando strategie di mitigazione e riconoscendo i benefici più ampi, l'industria avicola può affrontare le sfide in modo più efficace. Ciò richiede un approccio equilibrato che consideri i benefici a lungo termine rispetto ai costi immediati, garantendo un futuro più olistico, compassionevole e sostenibile per la produzione di polli da carne. 

Il percorso verso un miglioramento del benessere nel settore avicolo è impegnativo e non sarà privo di conseguenze economiche. Ma il benessere dei milioni di polli da carne di cui le aziende sono responsabili dovrebbe essere sempre una priorità. I requisiti di migliore benessere devono rappresentare lo standard minimo di riferimento, indipendentemente dal contesto. Continuiamo quindi a lavorare insieme per far sì che l'ECC diventi una realtà in Europa.

Per maggiori informazioni sull'ECC e sul ruolo di Compassion nell'aiutare le aziende ad adottarlo e implementarlo nelle proprie filiere, visita la sezione dedicata oppure contattaci!

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