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Pubblicato 06/07/2023Il governo e i principali partiti politici danesi hanno preso una decisione storica che migliorerà significativamente la vita dei polli da carne del Paese: abbandonare gradualmente l'approvvigionamento statale di polli a rapido accrescimento, promettendo di sostenere il divieto di allevamento di queste razze a livello europeo.
L'impegno della Danimarca per i polli da carne
La Danimarca è il primo paese a prendere un impegno di questa portata, che si articola in quattro punti chiave:
- Istituire un gruppo di lavoro che faccia luce sulle problematiche di benessere animale in relazione alla produzione di polli da carne in Danimarca.
- Supportare l'eliminazione graduale della produzione di polli da carne a rapido accrescimento a livello europeo.
- Lanciare una campagna nell'ambito dell'Etichettatura di Benessere Animale Statale a partire dal 2023, che contribuisca a promuovere la domanda di polli da carne a più lento accrescimento.
- Abbandonare gradualmente gli acquisti di polli appartenenti a razze a rapido accrescimento da parte del governo danese.
Il gruppo di lavoro preparerà un report relativo agli standard di benessere animale nella produzione danese di polli da carne, comprese le condizioni di allevamento dei granparentali, per sostenere l'abbandono graduale di razze a rapido accrescimento. Secondo Jacob Jensen, Ministro danese dell'Alimentazione, dell'Agricoltura e della Pesca, questa azione decisiva fa parte di un più ampio pacchetto sul benessere animale che sarà annunciato nei prossimi mesi.
Quali sono le problematiche delle razze a rapido accrescimento?
I partiti politici danesi stanno rispondendo alle svariate evidenze scientifiche che dimostrano come le genetiche con un rapido tasso di crescita soffrono di una serie di problematiche di salute che compromettono seriamente il loro benessere.
A causa del loro corpo sproporzionato, le razze a crescita rapida hanno scarse capacità deambulatorie e presentano alti tassi di zoppie. I polli appartenenti a queste razze trascorrono la maggior parte del tempo (85%) seduti e inattivi, invece che esprimere comportamenti naturali fortemente motivanti come appollaiarsi, becchettare, esplorare in cerca di cibo, grattare e giocare. Molti di questi animali soffrono di una serie di problemi di salute, tra cui difetti cardiaci, malattie muscolari, alti tassi di lesioni alle zampe e ai piedi e sistemi immunitari compromessi.
È per questo che l'utilizzo di razze a crescita più lenta e che dimostrano migliori risultati di benessere animale, è uno dei principi fondamentali dello European Chicken Commitment, e la ragione per cui le ONG continuano a battersi per una legislazione che vieti l'utilizzo di queste genetiche.
