È stata pubblicata oggi (16 marzo) la decima edizione del benchmark globale sul benessere animale BBFAW, uno strumento sempre più riconosciuto per l'analisi delle politiche, performance e pratiche delle aziende alimentari leader globali in tema di benessere animale.
Risultati incoraggianti
Giunto alla sua decima edizione, quest'anno BBFAW oltre a riportare i risultati dell'analisi del 2021, delinea anche i trend e le evoluzioni seguiti dalle aziende globali analizzate a partire dalla prima edizione.
I primi risultati sono incoraggianti e rappresentano bene il cambiamento a cui si è assistito in questi ultimi dieci anni. Secondo l'analisi del 2021:
- l'89% delle aziende riconosce il benessere animale come una tematica prioritaria della propria strategia (contro il 71% nel 2012)
- l'81% delle aziende ha introdotto politiche per il miglioramento del benessere animale (contro il 46% del 2012)
- il 79% delle aziende ha pubblicato obiettivi e target specifici di miglioramento (contro solo il 25% nel 2012).
Dalla nascita di BBFAW, l'impegno di Compassion con le aziende alimentari analizzate nel benchmark ha permesso ad alcuni partner chiave di eccellere nei propri risultati. Abbiamo lavorato a stretto contatto con 86 delle 150 aziende valutate, sostenendole nello sviluppo delle politiche, nel miglioramento del benessere e nella trasparenza delle proprie comunicazioni.
Di queste 86 aziende, 7 sono salite di 3 livelli, 22 sono salite di 2 livelli e un'azienda in particolare, Premier Foods, di ben quattro livelli fino a raggiungere quest'anno il livello più alto della piramide. Il loro percorso dimostra come BBFAW possa essere utilizzato come strumento per garantire che le politiche e le pratiche aziendali portino a risultati concreti e misurabili e alla comunicazione chiara dell'impatto delle proprie attività.
Ritmo di implementazione lento
Nonostante questa tendenza positiva, dal report emerge come il ritmo di implementazione dei nuovi standard e il conseguente impatto in allevamento risultino ancora troppo lenti. Per identificare le aziende che stanno facendo progressi significativi nell'implementazione dei propri impegni, a partire da quest’anno BBFAW ha introdotto un nuovo sistema di classificazione dalla A alla F, a seconda della percentuale di animali già allevati secondo standard migliori nelle diverse filiere globali delle aziende analizzate. Dal report 2021 emerge che l’85% delle 150 aziende incluse hanno ricevuto una valutazione E o F, a indicazione di come l’implementazione dei miglioramenti in allevamento sia ancora molto indietro.
La situazione in Italia
Oltre a introdurre la classificazione A-F, BBFAW 2021 ha raddoppiato l'importanza della comunicazione dei progressi e degli impatti delle aziende, aumentando il peso della sezione relativa alla misurazione delle performance e portando 36 aziende a scendere di un livello nella valutazione complessiva.
Nonostante questi cambiamenti, Barilla continua a mantenere la propria posizione di leadership tra le aziende italiane, confermandosi al livello due della classifica del benchmark grazie alla comunicazione dettagliata delle proprie perfomance su una serie di indicatori chiave di benessere animale, come la percentuale di vacche da latte non legate alla posta e di suini e vacche da latte non sottoposti al taglio della coda, oltre ad avere raggiunto il 100% di galline non allevate in gabbia a livello globale.
Le restanti aziende italiane incluse nel report si trovano invece nella metà più bassa della classifica: Coop Italia e Gruppo Cremonini rimangono al livello 4, mentre Camst, Ferrero e Gruppo Veronesi si posizionano al livello 5. Solo Autogrill e Conad, non avendo ancora pubblicato una policy generale di benessere animale, rimangono nel livello più basso della valutazione.
Elisa Bianco, Responsabile del Settore Alimentare in Italia, ha commentato: “È estremamente incoraggiante vedere gli investimenti e i progressi fatti dalle aziende alimentari in questi dieci anni di BBFAW. Tuttavia, mentre in alcune filiere, come nel caso delle galline ovaiole, stanno iniziando a vedersi i primi progressi concreti, in altre i miglioramenti significativi tardano ancora ad arrivare, come nel caso dei polli da carne e dei suini. Per contribuire a creare un sistema alimentare che funzioni per gli animali, le persone e il pianeta è quanto mai fondamentale che le aziende di tutto il mondo, comprese quelle italiane, si impegnino per attuare progressi significativi trasversali, ad esempio abbandonando non solo le gabbie per le galline ma anche quelle per scrofe e conigli e utilizzando razze di polli che crescano meno velocemente".