Oggi (23 marzo) Compassion ha pubblicato un nuovo report che evidenzia gli impatti dannosi dell'allevamento del salmone scozzese sul benessere dei pesci e sull'ambiente.
L'industria del salmone scozzese
La Scozia è il terzo produttore mondiale di salmone d'allevamento, dopo la Norvegia e il Cile. Da qui ogni anno vengono spediti fino a 56 milioni di salmoni in oltre 50 paesi del mondo (su un totale di circa 385 milioni di pesci macellati nel 2019).
I salmoni sono animali senzienti capaci di provare emozioni, dolore e sofferenza, eppure nell'acquacoltura sono costretti a vivere in condizioni che non soddisfano i loro bisogni fondamentali e milioni muoiono prematuramente ogni anno di arrivare alla macellazione.
Il sostegno da parte del governo scozzese ai piani per l'incremento delle dimensioni dell'industria entro il 2030 è irresponsabile, visti i problemi intrinseci ed endemici associati all'allevamento di questi animali.
Agli attuali livelli di produzione, le infestazioni di pidocchi di mare, le malattie e i tassi di mortalità sono fuori controllo e Compassion ha pubblicato una lettera aperta al governo scozzese, chiedendo con urgenza una moratoria sulla continua espansione dell'industria.
Il nuovo report elaborato da Compassion sulla base dei risultati di alcune recenti investigazioni evidenzia l'ampia diffusione di importanti problematiche di benessere animale, che è necessario siano affrontate con urgenza.
I risultati delle investigazioni
I consumatori si interrogano sempre di più sul benessere dei pesci e sull'impatto che l'acquacoltura moderna e la pesca eccessiva hanno sull'ambiente e sulla vita marina.
Le investigazioni hanno messo in luce gravi infestazioni di pidocchi di mare e malattie: alcune immagini mostrano pesci con gravi lesioni alla pelle e alghe che crescono dalle ferite aperte, oltre a evidenti danni alle branchie, alle pinne e al muso, gravi infezioni e perdita degli occhi.
Principali preoccupazioni nell'allevamento del salmone
In natura, i salmoni migrano per migliaia di chilometri per deporre le uova, ma negli allevamenti sono costretti in gabbie di mare spoglie e sovraffollate, dove non possono fare altro che nuotare in cerchio senza meta.
In natura, sarebbero capaci di evitare le aree in cui la qualità dell'acqua è scarsa e sono presenti fioriture algali dannose, ma nei sistemi di acquacoltura sono bloccati e costretti a subirne gli effetti, che includono danni e ostruzione delle branchie e livelli ridotti di ossigeno, fenomeni che possono portare al soffocamento.
I produttori dovrebbero assicurarsi che i pesci siano allevati a densità inferiori per consentire una migliore qualità dell'acqua e garantire la presenza di arricchimenti ambientali per promuovere il benessere fisico e mentale.
Compassion raccomanda densità di allevamento di 10 kg/mᶾ per l'allevamento del salmone. Attualmente in Scozia la legge non prevede un limite massimo alle densità di allevamento, mentre in Norvegia è di 25 kg/mᶾ.
I pidocchi di mare sono un importante problema di benessere per l'industria del salmone scozzese. Si tratta di parassiti che si nutrono della pelle, del sangue e delle mucose dei pesci, provocando ferite aperte che possono infettarsi e portare alla morte.
Il numero di pidocchi di mare è cresciuto con l'espansione dell'industria del salmone, che deve ancora implementare un metodo di prevenzione o di trattamento efficace e rispettoso dell'ambiente e degli animali. I metodi attualmente utilizzati, compresi i bagni chimici e i trattamenti con Thermolicer e Hydrolicer, possono causare lesioni, stress e un'elevata mortalità.
L'uso di pesci pulitori che si nutrono dei pidocchi di mare attaccati alla pelle dei salmoni è un trattamento diffuso. Tuttavia, il benessere dei pesci pulitori è raramente preso in considerazione e questi animali spesso soffrono di cattiva salute e alta mortalità.
Compassion è contraria all'uso di pesci pulitori, ma nel caso in cui vengano utilizzati, le aziende dovrebbero garantire standard minimi di benessere anche per questa specie, fornendo mangime aggiuntivo e arricchimenti ambientali e garantendo metodi di abbattimento umani.
Compassion raccomanda l'uso di metodi di prevenzione e incoraggia la ricerca di nuove tecnologie di trattamento che non danneggino i salmoni o l'ambiente.
Scopri le nostre ultime infografiche sui pidocchi di mare per saperne di più:
Il tasso di mortalità dei salmoni d'allevamento può superare il 28% se si considera solo la fase di vita in acqua di mare, mentre includendo la mortalità in acqua dolce si raggiungono probabilmente percentuali ancora più alte (tra il 25-50% delle uova deposte per schiudersi muore prima di raggiungere lo stadio di salmone giovane).
La mortalità è causata principalmente dai pidocchi di mare e dai loro trattamenti, dalle malattie e dalle fioriture algali dannose. È fondamentale che tutti gli allevamenti lavorino su un piano di riduzione della mortalità con un veterinario al fine di alleviare questo problema.
Ai pesci d'allevamento vengono solitamente somministrati antibiotici nei mangimi, per proteggerli dalle varie malattie aggravate dalle condizioni di sovraffollamento negli allevamenti industriali.
Le linee guida della Responsible Use of Medicines in Agriculture Alliance (RUMA) stabiliscono dei limiti massimi di utilizzo di antibiotici di 5 mg/kg di produzione negli allevamenti di salmone nel Regno Unito.
Nel 2017, l'industria dell'allevamento del salmone in Scozia ha ampiamente superato questo limite, utilizzando 16,1 mg/kg di produzione, ma nel 2018, questo numero è sceso a 6,5 mg/kg di produzione, grazie al maggiore ricorso a programmi di vaccinazione.
Deformazioni scheletriche, come le spine dorsali deviate, sono comuni nei salmoni d'allevamento e sono generalmente causate dalle dimensioni dei pesci quando vengono trasferiti nelle gabbie di mare, anche se altre cause possono includere la qualità dell'acqua e dei mangimi.
Le deformazioni comportano ridotte capacità natatorie, rendendo i pesci colpiti meno capaci di competere per il cibo, oltre a influenzare le loro funzioni vitali, la tolleranza allo stress e alla manipolazione.
Per evitare deformazioni, i pesci devono essere nutriti con mangimi di alta qualità e dovrebbero essere trasferiti nelle gabbie di mare solo quando sono abbastanza grandi da tollerare il cambiamento.
L'industria del salmone scozzese ricorre generalmente a metodi di stordimento elettrici e a percussione per l'abbattimento dei pesci: circa il 70-80% dell'industria scozzese, infatti, dichiara di stordire i pesci al momento della macellazione. Tuttavia, lo stordimento non è un obbligo di legge, e talvolta viene praticato in maniera inadeguata, quindi è possibile che milioni di pesci vengano ancora abbattuti senza stordimento preventivo.
Compassion raccomanda lo stordimento efficace di tutti i pesci, che li renda insensibili nel minor tempo possibile e li lasci incoscienti fino al sopraggiungimento della morte.
Scopri le nostre linee guida sui metodi di abbattimento umano per salmoni.
Molte delle specie allevate in acquacoltura sono carnivore, come il salmone, e per alimentarle sono necessari grandi volumi di pesce pescato e poi trasformato sotto forma di farina e olio di pesce. L'industria delle farine di pesce utilizza 500 - 1000 miliardi di pesci sui 790 - 2300 miliardi pescati in totale ogni anno.
SI tratta di una pratica intrinsecamente insostenibile che è concausa della crisi globale di sovrasfruttamento delle risorse ittiche e che sta contribuendo a esaurire la fonte alimentare primaria di molte comunità locali e della fauna selvatica, come gli uccelli e i mammiferi marini.
L'allevamento intensivo di salmoni non è solo dannoso per il benessere dei pesci, ma anche per l'ambiente. I rifiuti organici e chimici degli allevamenti di salmone scozzese stanno uccidendo le specie presenti sui fondali marini e sono causa di una cattiva qualità dell'acqua e fioriture algali dannose. Anche i prodotti chimici e i medicinali, come gli insetticidi, vengono dispersi nell'ambiente e molti di questi sono noti per essere tossici per i pesci e per gli altri organismi marini, così come per gli uccelli e i mammiferi.
È importante che gli allevamenti limitino il loro impatto ambientale conducendo indagini e ricerche sulla flora e fauna locali per assicurarsi che nessuna specie sia a rischio, riducendo il numero di pesci allevati e assicurandosi che il cibo non consumato non si disperda nell'ambiente.
La fauna selvatica, compresi i predatori come le foche e gli uccelli marini, è spesso attratta dagli allevamenti ittici a causa dell'abbondanza di cibo a disposizione. I predatori non sono solo un pericolo per gli allevatori, ma minacciano anche i loro mezzi di sostentamento, così molti sono costretti a proteggere gli allevamenti dagli attacchi dei predatori.
Compassion raccomanda l'uso di metodi di controllo dei predatori non letali, come le reti, purché siano progettate per evitare che i predatori rimangano impigliati e che siano controllate regolarmente.
Aziende in azione
Tutte le aziende alimentari che utilizzano salmone d'allevamento nelle proprie filiere dovrebbero sviluppare delle politiche pubbliche sul benessere dei pesci e lavorare con i propri fornitori per sviluppare e implementare sistemi utili a migliorare i gravi problemi di benessere e ambientali evidenziati nel report.
Le aziende possono anche contribuire facendo pressione su produttori, istituzioni ed enti di settore per migliorare gli standard e i processi di revisione e garantire che le politiche di benessere e sostenibilità nelle filiere ittiche siano sufficientemente regolamentate e continuamente migliorate.
Il team del Settore Alimentare di Compassion ha realizzato una serie di risorse per aiutare le aziende a sviluppare politiche di benessere dei salmoni d'allevamento. Per saperne di più clicca qui.