Pubblicato 24/09/2019
Compassion è lieta di annunciare la pubblicazione del secondo report europeo EggTrack, che mostra i progressi fatti dalle aziende per raggiungere i propri obiettivi ad abbandonare le gabbie per le galline ovaiole, incoraggiando al tempo stesso la trasparenza e stimolando altre aziende del settore a impegnarsi su questo tema.
Negli ultimi anni abbiamo assistito a un’ondata crescente di impegni ad abbandonare le uova da galline allevate in gabbia e sono molte le aziende che ormai riconoscono questi sistemi come insostenibili, non in grado di garantire una qualità di vita sufficiente alle galline e non voluti dai consumatori, come mostrano i trend di vendita che, solo in Italia, lo scorso anno hanno registrato una flessione di quasi il 20% per le uova da allevamento in gabbia.
EggTrack si basa esclusivamente sulle informazioni rese pubbliche dalle aziende e, nel 2019, ha analizzato gli impegni ad abbandonare le gabbie per le galline di più di 106 realtà europee per valutare la comunicazione dei progressi fatti. EggTrack evidenzia lo stato di avanzamento delle transizioni non solo per quanto riguarda le uova in guscio, ma anche nelle filiere di ovoprodotti e uova usate come ingrediente, che sono altrettanto importanti ma spesso dimenticate quando si tratta di impegni e comunicazione dei progressi.
Principali risultati
Emerge, in generale, un buon livello di comunicazione sulle percentuali di conversione delle filiere, a dimostrazione della serietà con cui le aziende alimentari europee stanno affrontando questo tema. Tuttavia, è importante notare che, anche per gli impegni con obiettivo fissato al 2025, la scadenza appare imminente perché equivale a solo quattro cicli produttivi di allevamento. In particolare, i dati mostrano che:
- Il 72% delle aziende europee analizzate comunica almeno parzialmente i progressi fatti (ad esempio comunicando su almeno una porzione di filiera, una specifica area geografica o un tipo di uova), mentre il 42% comunica in maniera completa.
- Guardando alle percentuali medie di conversione delle filiere rispetto agli obiettivi con scadenza dal 2019 in avanti, i supermercati guidano il cambiamento con una media di conversione pari al 78%, seguono i produttori con il 67% e la ristorazione con il 54%.
Una questione importante da affrontare ora è garantire che gli investimenti fatti nella conversione ad allevamenti non in gabbia siano in grado di resistere alla prova del futuro e non diventare obsoleti in pochi anni. Una delle preoccupazioni principali è legata agli investimenti nei cosiddetti sistemi combinati, un tipo particolare di sistema multipiano che, permettendo il confinamento delle galline per lunghi periodi, non garantisce gli stessi miglioramenti di benessere di altre tipologie di allevamento a terra e non può, quindi, essere considerato un investimento adatto al futuro.
Come dichiara Elisa Bianco, responsabile del Settore Alimentare di CIWF in Italia: “In Italia è estremamente incoraggiante vedere che, dopo i progetti di collaborazione positiva che CIWF ha portato portati avanti in questi anni, veniamo contattati da sempre più aziende interessate a continuare a migliorare. Il gran numero di aziende incluse in EggTrack dà un chiaro segnale a quelle che non hanno ancora pubblicato un impegno ad abbandonare le gabbie, che stanno seriamente rischiando di restare indietro rispetto al resto del settore. Speriamo di potere iniziare a collaborare presto anche con quelle realtà che ancora non comunicano i progressi fatti per raggiungere il proprio obiettivo e quelle che ancora sembrano non avere assunto nessun impegno pubblico ad abbandonare le gabbie per le galline”.
Clicca qui per leggere il report completo: Report Europeo EggTrack 2019.
Prospettive per il futuro
EggTrack sarà pubblicato annualmente fino al 2025 per monitorare i progressi fatti e Compassion invita le aziende a includere questo tipo di comunicazioni nelle strategie di responsabilità dell'azienda, assicurandosi di:
- Fornire chiarezza sull'estensione degli impegni e comunicare i progressi in maniera completa
- Estendere gli impegni ai prodotti "nascosti", ovvero ovoprodotti e uova usate come ingrediente
- Lavorare con i propri fornitori per garantire il rispetto delle scadenze e la progressiva transizione verso sistemi senza gabbie
- Investire nei migliori sistemi alternativi, che siano adatti allo scopo (forniscano, cioè, una buona qualità di vita alle galline) e adatti al futuro (cioè e in grado di affrontare con successo questioni emergenti come l'eliminazione del taglio del becco)