MARR abbandona le gabbie per le ovaiole
Pubblicato 21/05/2018
MARR, azienda leader nel settore della ristorazione collettiva, ha recentemente annunciato che smetterà di commercializzare uova da galline allevate in gabbia entro il 2025. La decisione, che copre sia le uova che gli ovoprodotti commercializzati da MARR, non può che essere accolta con piacere da CIWF.
L’azienda, che fa parte del Gruppo Cremonini, ha pubblicato la scorsa settimana una policy molto dettagliata in tema di benessere animale, in cui prende una posizione chiara sul tema gabbie: “Marr ritiene che il confinamento delle galline in gabbie, sebbene realizzate in conformità alla normativa vigente, sia una pratica dannosa per il benessere degli animali”. Definisce, inoltre, una serie di obiettivi ambiziosi, tra cui l’attivazione entro il 2019 di “campagne di sensibilizzazione rivolte ai clienti al fine di promuovere l’utilizzo di uova e ovoprodotti provenienti da allevamenti a terra e biologici”.
L’impegno di MARR segna un passo avanti significativo per il benessere delle galline italiane e si unisce a quello di altre realtà importanti del settore della ristorazione, come Camst, dando un ulteriore impulso all’ondata di aziende italiane che hanno scelto di abbandonare le uova da galline in gabbia anche in un settore, come quello della ristorazione, in cui finora solo pochi leader di settore hanno preso un impegno pubblico.
Come dichiara Elisa Bianco, responsabile del Settore Alimentare di CIWF in Italia: “Siamo estremamente contenti della decisione di MARR, che non solo si impegna ad abbandonare le gabbie permettendo a migliaia di galline di trarne beneficio ogni anno, ma che lavorerà anche per sensibilizzare i propri clienti su questo tema. Ci congratuliamo con MARR per questa scelta così importante e continueremo a impegnarci per sostenere questo percorso e per fare in modo che sempre più aziende seguano la stessa strada”.