Pubblicato 03/11/2015
Sempre più aziende del settore alimentare iniziano a definire e rendere pubblici i loro principi e progetti in tema di benessere animale, integrandoli nelle politiche di sostenibilità e responsabilità sociale.
Di recente anche Walmart, la catena di grande distribuzione più grande del mondo, ha adottato la prima policy in tema di benessere animale, che in breve tempo è stata seguita, negli Stati Uniti, da quella del Gruppo Compass, la principale società di ristorazione mondiale, che ha pubblicato un aggiornamento della propria policy in materia per includere le questioni relative al benessere dei polli da carne.
Quando grandi attori della scena mondiale come Walmart e il Gruppo Compass iniziano a prendere impegni in direzione di un allevamento maggiormente rispettoso del benessere animale e pubblicano policy specifiche, siamo davanti a un forte indicatore della strada che verrà intrapresa.
Una policy aziendale ben strutturata sul benessere animale dovrebbe tracciare una lista di obiettivi che portino a miglioramenti trasversali per tutte le specie allevate nelle proprie filiere, come la dismissione dei sistemi in gabbia o la riduzione di antibiotici, così come a miglioramenti puntuali specie-specifici.
La policy dovrebbe anche definire in maniera chiara a chi competono le responsabilità all’interno dell’azienda in tema di benessere animale, e tracciare una scala temporale per il raggiungimento dei diversi impegni. Alcuni esempi di policy già pubblicate comprendono:
Se state pensando di iniziare a intraprendere lo stesso cammino o di rafforzare la vostra policy attuale, questo è un elenco degli elementi chiave che la policy dovrebbe affrontare.
Se vi interessano linee guida o una consulenza su come sviluppare e comunicare una policy aziendale sul benessere animale, potete contattare il nostro team del Settore Alimentare, saremo lieti di contribuire con la nostra esperienza in materia.