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Una visione più ampia sul benessere animale

News Section Icon Pubblicato 05/10/2015

Nel corso dell’ultimo Simposio internazionale sul benessere animale organizzato dallo UFAW in Croazia, sono state affrontate molte questioni controverse, sfidando i partecipanti a trattare il tema da prospettive diverse.  Anche Inês Ajuda, responsabile della ricerca del Settore Alimentare, è intervenuta attivamente nella discussione.

In particolare, il professor David Frasier, uno dei ricercatori di benessere animale più conosciuti e rispettati nel mondo, ha invitato a riflettere sugli scenari generali che esistono in tema di benessere, tenendo conto di come certe attività umane possano avere un impatto e causare danni agli animali. Frasier ha individuato quattro diversi tipi di danno e il livello di controllo che gli uomini possono avere sui vari impatti:

  1. Gestione degli animali
  2. Danno intenzionale
  3. Danno diretto non intenzionale
  4. Danno indiretto

Quando gli esseri umani “gestiscono degli animali” il livello di controllo è alto: gli impatti di questo tipo di danno possono essere facilmente gestiti fornendo agli animali un sistema di allevamento confortevole e un ambiente maggiormente rispettoso del loro benessere.

Nel caso di “danno intenzionale”, come nella caccia o nella macellazione, il livello di controllo può variare da alto a mediamente limitato. Promuovendo buone pratiche nei macelli (come metodi di stordimento efficaci e un’appropriata gestione dei capi) e tempi di trasporto ridotti in condizioni migliori, è possibile avere un impatto positivo sul benessere degli animali.

Il “danno diretto non intenzionale” è quello causato, ad esempio, dalla costruzione di nuovi edifici (come torri troppo alte che possono innalzare i tassi di mortalità di alcune specie di uccelli) o dal numero crescente di veicoli sulle nostre strade, che può portare un aumento della mortalità nella fauna selvatica. In questo caso, gli operatori possono avere un certo livello di controllo, ma c’è bisogno di una maggiore consapevolezza del danno che può essere causato e di come ridurlo con il livello di controllo che è in nostro possesso.

Nel caso di “danni indiretti”, infine, gli uomini hanno poco o addirittura nessun controllo. I danni indiretti sono dominati principalmente dagli effetti che l'inquinamento ha sugli ecosistemi, cosa che influenza contemporaneamente il ​​benessere di milioni di animali. È importante riconoscere questo tipo di danni e proteggere i processi naturali che sostengono la vita, in modo che gli animali potenzialmente in pericolo possano continuare a esistere.

Partendo da questa prospettiva olistica, l’intenzione del professor Frasier è incoraggiare chi lavora per migliorare gli standard di benessere degli animali ad adottare una visione più ampia: il benessere animale non dipende solo dal danno diretto e intenzionale che può essere controllato, ma rappresenta un argomento di vasta portata che ha bisogno di soluzioni di molto più ampio respiro.

Il team del Settore Alimentare di Compassion è in grado di offrire consulenze tecniche che possono aiutare le aziende a comprendere questa prospettiva olistica, integrandola nelle proprie politiche di benessere animale. Contattateci oggi stesso per saperne di più.

Per ulteriori informazioni sul convegno, visitare il sito dell’UFAW.

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